Leonardo Da Vinci
Leonardo da Vinci (1452–1519) è stato un genio poliedrico del Rinascimento italiano, celebre come pittore, scienziato, inventore e ingegnere.
Incarnazione dell’”Uomo Universale”, la sua opera univa arte e scienza in modo rivoluzionario.
Leonardo da Vinci era interessato alla matematica e la considerava fondamentale per la comprensione del mondo. Sebbene non fosse un matematico professionista, la sua conoscenza della matematica, in particolare della geometria, gli permetteva di realizzare opere d’arte e disegni tecnici precisi e di grande impatto.
Infatti la ritroviamo all’interno delle sue ricerche e interessi:
La matematica come base di tutte le scienze:
Leonardo credevano che la matematica fosse la base di tutte le scienze, capace di risolvere problemi e creare nuove strade.
Interesse per la geometria:
Leonardo era particolarmente interessato alla geometria, come dimostrano i suoi numerosi disegni geometrici e le sue riflessioni sulla sezione aurea, che considerava la “divina proporzione”.
Riferimenti a Luca Pacioli:
Leonardo era un grande appassionato delle opere di Luca Pacioli, con cui aveva un’amicizia e discussioni frequenti sulla geometria.
Fra Luca Bartolomeo de Pacioli, o anche Paciolo (Borgo Sansepolcro, 1445 circa – Borgo Sansepolcro, 19 giugno 1517), è stato un religioso, matematico ed economista italiano, autore della Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni et Proportionalita e della Divina Proportione. Egli è riconosciuto come il fondatore della ragioneria.
Tra il 1496 e il 1508 si occupò della stesura del De viribus quantitatis. Il trattato inizia con l’indice e una lettera dedicatoria, illuminante per la conoscenza di altre opere dell’autore. Il testo principale che segue è diviso in tre parti. La prima parte (“Delle forze naturali cioè de Aritmetica”) è certamente quella più importante per la storia della matematica, perché costituisce una delle prime grandi collezioni di giochi matematici e problemi dilettevoli. Nella seconda parte (“Della virtù et forza lineare et geometria”) Pacioli descrive una decina di giochi topologici che fino a poco tempo fa si credevano invenzioni più recenti (1550–1750).
L’opera si conclude con la terza parte, intitolata “De documenti morali utilissimi”.
Il “De Divina Proportione” Luca Pacioli non si concentra direttamente sulla sezione aurea come applicata alle lettere dell’alfabeto, ma sulla sua applicazione in arte e architettura, inclusi disegni geometrici e composizione di figure. L’alfabeto, disegnato con riga e compasso da Pacioli stesso, è una parte dell’opera, ma non è il focus principale.
Aritmetica elementare:
Sebbene fosse un genio in molti campi, Leonardo non aveva una conoscenza approfondita dell’algebra e dei calcoli avanzati.
Disegno e matematica:
La matematica, in particolare la geometria, giocava un ruolo cruciale nel suo lavoro di disegno e progettazione. Le sue conoscenze geometriche gli consentivano di creare disegni tecnicamente accurati.
La sezione aurea:
Leonardo fu particolarmente affascinato dalla sezione aurea, che riteneva fosse la base dell’armonia e della bellezza nella natura e nell’arte.
Di questa preziosissima sezione abbiamo già parlato nelle precedenti pagine dedicate a interamente alla figura del Fibonacci.
I disegni geometrici:
I suoi disegni geometrici, come quelli del De Divina Proportione, sono esempi del suo approccio creativo e della sua capacità di applicare la matematica alla rappresentazione artistica.
Nel De Divina Proportione rientrano, a pieno diritto, quelli che sono definiti “Solidi Platonici” dei quali abbiamo abbondantemente parlato nella descrizione del Cubo di Metatron.