Coro delle Virtù

Premessa.
Durante questa carrellata relativa alle 8 Entità che compongono il Coro delle Virtù il lettore troverà una descrizione dell’Arcangelo che lo Governa. In questo caso la Reggenza spetta a RAFFAELE.
Quindi seguiranno le descrizioni degli altri 8 Geni che appartengono a questo specifico Coro.
Nelle pagine riservate a ogni singolo Angelo troverete varie descrizioni tratte dai libri di Haziel, di Pier Luca Pierini e di Igor Sibaldi. Altro materiale è stato reperito sulla rete.
INOLTRE:
Per ogni Entità Angelica saranno presenti immagini e testi così divisi:
Un ampio spazio è dedicato alla descrizione di ogni Genio secondo Igor Sibaldi (le descrizioni sono tratte da: “Libro degli Angeli” e sono state rivedute dall’autore di un blog); descrizione che, tra tutte le altre di mia conoscenza, io percepisco come la “più affine”.
Un’altro alle caratteristiche caratteriali del bambino governato dal proprio Genio.
La Claviculae Angelorum
Vengono citati più volte i nomi dei Geni scritti con le 22 lettere dell’alfabeto ebraico.
Sono elencate le loro Esortazioni e le loro Invocazioni (secondo Haziel)
Il dono da loro dispensato.
Le date di reggenza. (secondo Haziel e secondo Pier Luca Pierini)
Una breve descrizione dell’energia dell’entità contraria.
La meditazione associata all’Angelo e la relativa immagine composta da lettere dell’alfabeto ebraico.
Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori.
Cori di appartenenza e Arcangeli di influenza.
La composizione del Coro delle Virtù
41 Hahahe’el
42 Miyka’el
43 Wewuliyah
44 Yelahiyah
45 Sa’aliyah
46 ‘Ariy’el
47 ‘Ashaliyah
48 Miyhe’el
Gerarchia Angelica delle Virtù
Le Virtù intese come ordine d’angeli non vengono mai menzionate nelle Sacre scritture, tuttavia sono generalmente accettati sia dall’angiologia cristiano-ebraica che dalle rispettive tradizioni.
La caratteristica peculiare di ogni Coro è dedotta dalla diversa denominazione. Vediamo che il nome Virtù che sono il secondo coro della seconda gerarchia e rimandano col loro nome alle Virtù cristiane: Le Virtù si distinguono in: teologali (fede, speranza, carità) e morali di cui le principali si dicono cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza). Le virtù, anche chiamate “fortezze” (in greco Dynameis) risiedono nella sfera orbitale di Marte. Vi sono diverse opinioni riguardo le loro mansioni: la tradizione cristiana li vuole accanto agli uomini, protettori di gruppi di persone ed ispiratori d’idee nell’arte e nella scienza; altre fonti li ritengono protettori degli elementi e delle costellazioni, talmente forti da poter fermare comete e moti celesti.
Le Virtù sono gli angeli incaricati della realizzazione dei miracoli, donano grazia e valori morali nei cuori, aiutano gli uomini nella loro crescita spirituale ed allontanano i pericoli.
Sono i protettori degli “eroi” del bene nel mondo ai quali infondono coraggio e forza.
Hanno inoltre la funzione ultima di stabilire le caratteristiche della materia inviata ed organizzata dai Troni e Dominazioni, preparandola ad entrare nella realtà sensibile.
Sono rappresentati come normali angeli pieni di luce, il loro corpo sembra essere sfocato o completamente trasparente.
Le Virtù, sono gli equivalenti degli ebraici malakhim, messaggeri divini. Sono angeli che possono compiere miracoli sulla Terra e sono rappresentati come portatori di grazia e valore. In Matteo 18:10 si accenna a una loro funzione di angeli custodi: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.”
Nella tradizione cristiana due degli angeli dell’Ascensione si ritengono appartenessero a questo ordine. Nel trattato del Fuoco Cosmico, le Virtù sono: sul piano di Buddhi, fuoco solare, come Amore e Saggezza, il loto dai dodici petali, Amore cosciente. Sono il secondo aspetto dell’Ego. Abbiamo letto nell’articolo precedente sulle Dominazioni che la seconda gerarchia angelica lavora all’interno del pianeta, quello che le Dominazioni accolgono come disposizioni dalla gerarchia superiore, le Virtù si assumono ed elaborano ulteriormente l’esecuzione di quei piani prestabiliti. Le Virtù “inseriscono” l’elemento liquido che è una condensazione dell’elemento aria o gas. Esse sono i costruttori dei corpi eterici di tutti gli esseri senzienti, e soprattutto di tutti i corpi eterici degli uomini, sono i trasmettitori del prana e collegano i quattro regni della natura, poiché sono essenzialmente i trasmutatori e i trasmettitori dall’inferiore al superiore. Cosa importante da ricordare è che questo lavoro di collegamento, tra un regno ed un altro, deve essere attuato come risultato di un impulso emanato dall’inferiore, cioè da noi, è il nostro desiderio di collegarci con la nostra Anima che permette la risposta dai regni superiori.
In un certo periodo dell’evoluzione planetaria, a un certo numero di entità appartenenti alla sfera delle Virtù fu dato l’ordine d’intervenire in modo da porre ostacoli al processo evolutivo invece di favorirlo. Questo fatto è quello che abbiamo imparato a conoscere come la lotta nei cieli. Dunque fu introdotta nell’evoluzione l’opera di certe Virtù a cui era stato impartito quel comando. Per il bene dell’umanità si doveva dare quel comando a certe Virtù; queste non erano malvagie; non occorre concepirle come Virtù malefiche; si può dire persino ch’esse si sacrificarono opponendosi quali ostacoli al processo evolutivo.
Queste Virtù si possono perciò chiamare le Divinità degli ostacoli, nel più vasto senso della parola, così comandate non erano ancora cattive per sé stesse; erano al contrario le grandi forze promotrici dell’evoluzione, in quanto contrastavano l’evoluzione normale.
Appunto perché esistevano quegli ostacoli fu introdotto nell’evoluzione un nuovo fattore, arrivare all’armonia attraverso il conflitto o quarto raggio. Dunque le Virtù erano state comandate a provocare la lotta nei cieli, erano state create Divinità degli ostacoli, le conseguenze delle loro azioni s’insinuarono ora nel corpo astrale umano, e qui ebbero un significato diverso; qui significano la possibilità dell’errore e la possibilità del male. Ormai l’uomo ha acquistato la possibilità dell’errore e la possibilità del male, ma al tempo stesso anche la possibilità d’innalzarsi per forza propria al di sopra dell’errore e al di sopra del male, (a questo proposito ci vorrebbero ulteriori articoli, invito il lettore a ricercare ulteriori informazioni da solo, questo rende la conoscenza impagabile).
Per la legge definita “COSÌ IN ALTO COSÌ IN BASSO” dal grande Ermete Trismegisto che significa letteralmente «Ermes il tre volte grandissimo», possiamo dedurre che all’interno del nostro corpo fisico le Virtù presiedono a tutti i liquidi o gas. Per analogia la tradizione esoterica ci descrive che nel secondo chakra, Svadhisthana, l’elemento caratteristico è l’acqua.
Concludendo, ma certamente non finendo, le grandi opere di questa sfera angelica, possiamo dire che trasformando i nostri difetti in Virtù trasformiamo le forze angeliche all’interno di noi.
Arcangelo RAFFAELE e Coro degli Angeli delle Virtù
POTENZA DELLA VOLONTA’ E DELL’ELEVAZIONE, A CAPO DEL CORO DELLE VIRTU’ – GOVERNA IL SEGNO DEL LEONE E LA DECADE 13-22 AGOSTO.
“Io sono Rafael, uno dei sette angeli che stanno alla Presenza della Maestà del Signore” (Tb.12:15). La sede di Raphael, Potenza della Volontà e dell’Elevazione, è la sesta Sephira, o Turbine SOLE-TIPHERET.
Il suo nome (RAPHAEL o RAFAEL, Resh – Aleph – Pe’– Aleph – Lamed) significa “Guarigione di Dio” o “Dio guarisce”. E’ questo l’Arcangelo dell’intelligenza, la Potenza che ci permette di scegliere il nostro modo di vivere e determinare la nostra esistenza. Il suo nome רפאל, composto da רפא, “medicina”, “guarigione”, e da אל, “Dio”, dice che egli è “il Medico divino, Colui che guarisce da ogni male”. Rafael rappresenta infatti la Sapienza, la Medicina e l’Amore Divini; invia raggi di guarigione dove ‘è necessario, sostiene la ricerca scientifica e i mezzi di comunicazione.
Poiché il suo elemento è la Terra, Raffaele presiede ai domicili zodiacali della Vergine, del Toro e del Capricorno. Secondo l’astrologia tradizionale, la costellazione della Vergine è dominata dal pianeta Mercurio. Anche nella tradizione cabalistica Raphael è associato a Mercurio, che governa nella sua totalità. E secondo un connubio che affonda le radici nel passato più remoto, come Raffaele è l’Arcangelo della guarigione, anche per i greci Mercurio era il Signore della Medicina. Nelle antiche raffigurazioni Mercurio tiene in mano una verga dal tocco risanante, dall’importante significato occulto: su di essa si attorcigliano due serpenti, i quali si fronteggiano in alto, senza mai toccarsi, attraverso sette spirali (che a loro volta corrispondono ai sette chakra); l’unico punto in cui si toccano, con le code, corrisponde al coccige, che è sede dell’energia vitale. La verga nel suo complesso, infatti, rappresenta la spina dorsale dell’uomo, mentre i due serpenti sono i due sistemi nervosi (il vago e il simpatico), ma anche le energie eteriche che, secondo l’Ayurveda, scorrono nei canali Ida e Pingala. Questo simbolo veneratissimo è sigillo ancora oggi dell’Ordine dei Medici e dei Farmacisti.
Raffaele dispensa guarigione e sapere; controlla l’energia elettromagnetica, o vitalità eterica (il prana); è inoltre il custode dell’intelligenza e della conoscenza applicata alla materia, cioè della ricerca scientifica, ed è a capo delle innumerevoli schiere di Angeli guaritori, che hanno il compito di dispensare l’energia risanante a coloro che ne fanno richiesta invocandoli. E’ un’entità molto potente, cui tutti gli altri Arcangeli richiedono di accordare l’energia necessaria alle realizzazioni materiali invocate dai loro protetti. Sul piano cosmico, infatti, questo Arcangelo ha il compito di introdurre il Pensiero Divino nel mondo tangibile.
Raffaele, con i suoi Angeli Solari, fà sì, anche, che le esperienze che non intaccano la nostra Coscienza vengano registrate, impresse nel nostro sangue e assimilate al processo post mortem. In altre parole custodiscono in noi tutto il sapere acquisito nelle nostre trascorse vite ed esperienze, perché divengano nutrimento evolutivo e parte della memoria cosciente. A lui si attribuisce anche la “Tavola Smeraldina” che diede all’Uomo le leggi immutabili del sapere occulto. Nel corpo umano è rappresentato dal cuore e collabora con gli Arcangeli Michele e Gabriele nella creazione del sangue. Le sue vibrazioni hanno un colore violetto derivato dall’unione del rosso e del blu che corrispondono rispettivamente, appunto, a Michele e Gabriele, le cui energie trovano una sintesi in Raffaele.
Raffaele ha il compito di alimentare e di purificare i desideri e rappresenta anche la Volontà, forza direttamente emanata dall’Arcangelo Metatron: grazie a Volontà e Coscienza (cioè all’associazione Spirito-Anima) egli esercita l’influsso atto a conseguire un’evoluzione armoniosa. Invocandolo l’Uomo ottiene piena realizzazione ai progetti del proprio vero Sé; a lui dobbiamo chiedere di far sì che il nostro vero Sé sia in grado di farsi ascoltare.
CORO ANGELICO.
Raffaele governa il Coro delle Virtù. Nell’ordine classico, gli spiriti della “terza Sfera”, cioè gli Angeli dei tre ultimi cori – Principati, Arcangeli e Angeli – sono anche i più vicini agli Uomini, quelli che specificamente li guidano nella vita e li assistono nel momento della morte. Nella seconda Sfera le Virtù, anche chiamate Fortezze, sono uguali ai Principati ma volte non ai singoli quanto alle comunità umane. Il loro dovere è quello di osservare e guidare i gruppi di persone, le comunità e le associazioni come le popolazioni. Il loro nome significa coraggio saldo e intrepidità in tutte le attività, un coraggio potentemente teso all’imitazione di Dio e che mai si stanca di accogliere le illuminazioni donate dal Principio divino. Sono come lampi di luce che ispirano alle diverse culture le intuizioni dell’Arte e della Scienza. Dispensatori di Grazie, definiscono inoltre l’archetipo, in termini di qualità specifiche, dell’elemento creato. Stabiliscono pertanto le caratteristiche proprie dell’elemento: attribuiscono la forma, il colore, la dimensione, il profumo, la temperatura. Dopo aver ricevuto il loro impulso l’elemento è pronto per scendere nei piani della materia, e lì a manifestarsi in qualunque forma, dal microrganismo alla galassia.